Qualche giorno fa con M., abbiamo parlato del senso di colpa.
Il senso di colpa è il sentimento più inutile del mondo, oltre che uno dei più diffusi.
E’ un sentimento rivolto al passato e sul passato non puoi più intervenire. Stop, niet, finito.
È del tutto inutile punirsi, trascinarsi quella vergogna sottile, magari per mesi o anni, che non ti permette mai di godere dei momenti di gioia, quando ci sono.
Vergogna per cosa?
Qualche volta per un errore commesso nel passato (a cui eventualmente puoi rimediare solo decidendo di essere una persona diversa oggi; non fustigandoti).
Molto spesso per azioni o decisioni prese nel passato che non sono piaciute a qualcun altro, non perché fossero oggettivamente cattive azioni, ma perché giudicate da questo qualcun altro azioni “non da te”.
E quindi azioni nuove, azioni “ponte”verso un’altra/o te tutta/o da scoprire (per te) ma destabilizzanti per questo qualcun altro.
Certo, cambiare, seguire la curiosità e l’entusiasmo, sperimentare nuove parti di sé costa molto, moltissimo coraggio.
(“E vissero infelici perché costava meno”, scriveva Longanesi).
Ma sai, non è che commetti peccato perché hai colorato fuori dai bordi e quindi andrai all’inferno.
Pecchi quando perdi la tua direzione, quando perdi tempo, quando non scegli e resti fermo nella scontentezza, o quando invece fai scelte devianti rispetto a ciò che sentì davvero, deviate dal tuo senso profondo.
Commetti peccato solo quando fai ripetutamente cose che non piacciono a te e non piacciono alla Vita.
Ecco.
E’ solo questo “il” gigantesco, imperdonabile peccato.
Si tratta semplicemente di accorgersene, accettare e poi raddrizzare la rotta verso chi vuoi essere.