Fa bene al cuore ricordarselo, ogni tanto. Sì, insomma, che è normale.
Fa bene soprattutto quando ci si sente stanche/i, oppure ci si sente delusi o tristi ma (ci) si racconta di essere solo stanche/i.
Di qualunque tipo di stanchezza si tratti, quando la senti e’ il momento di rallentare e di concederti il permesso di riposare o addirittura di fermarti per un po’ e di rimettere a fuoco chi sei e dove vuoi andare: il tuo centro e la tua direzione.
Sì, perché se non hai una “stella polare” che ti illumina il percorso, se non hai chiara la tua direzione, in un modo o nell’altro, sarà sempre qualcosa o qualcun altro a guidare la tua vita.
Mi capita di incontrare persone adulte, ma anche tanti adolescenti quando sono a scuola, che vivono in balìa delle onde e delle correnti.
Come spettatori, osservano la propria vita scorrere, con le emozioni sempre al volume sbagliato, e inevitabilmente quando gli chiedo cosa desiderino davvero, rimangono sospesi a riflettere, come se i desideri fossero cose su cui ragionare, o peggio cose da imitare, invece che luminose stelle danzanti da tenere accese con forza nel petto.
I desideri sono fugaci visioni del futuro, di chi sarai fra 1, 5, 10 anni e se non ti interroghi su chi vuoi essere, su cosa ti accende l’entusiasmo e ti fa sorridere, alla meno peggio rimarrai ferma/o dove sei, a quella/o che sei, ma un po’ più vecchia/o.
Il tempo passa comunque, quindi si tratta di decidere che persona vuoi essere e poi andare alla conquista di quella visione, un piccolo obiettivo alla volta.
E quando ti capita di sentirti stanca/o o sfiduciata/o, si tratta di imparare a non mollare, ma di riconoscerlo e riposarti.
Concederti riposo e piacere, quanto basta.
Questo non è un post “Se vuoi, puoi”, che non sempre è vero, lo sappiamo, altrimenti avremmo tutti molti meno giorni come quelli del titolo; vorrebbe essere un post più realistico, del tipo “Se lo vuoi molto, riesci a trasformare il sogno in un obiettivo e poi ti fai un mazzo così per realizzarlo con costanza e impegno, è probabile che tu lo raggiunga. Ma non è sempre detto”.
Se non lo raggiungi puoi fermarti, sobbollire nella delusione e poi decidere se ridisegnare l’obiettivo oppure se tirarti su le maniche e ricominciare da capo.
Ma importa relativamente; quello che conta è la persona in cui ti trasformi mentre fai tutte queste cose: una persona che sa desiderare, sa fare un progetto, sa impegnarsi con tenacia, sa concedersi il riposo quando serve, sa essere costante, sa fallire, rialzarsi e ricominciare.
Insomma una persona che con un pizzico di fortuna, ha tutte le caratteristiche per realizzare i propri desideri. Una che non molla.
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Post liberamente ispirato e “romanzato” 😉 da 4 chiacchiere di un venerdì pomeriggio con Fede, un po’ provato da scelta universitaria + test d’ingresso universitario + esame della patente + esame di maturità.
3 su 4 ✅ ! Gli è costato: un piccolo fallimento, molto impegno, costanza e qualche notte insonne, ma il sorriso è tornato♥️
Ora qualche giorno di riposo e poi avanti tutta con la maturità 💪🏻