“Ma come si concilia il tuo lavoro a scuola con gli adolescenti e il tuo percorso di coaching con gli adulti?”mi ha chiesto ieri D . durante la chiamata conoscitiva.
Lavoro nelle scuole da quasi 10 anni facendo laboratori nelle classi su diverse tematiche, dalla parità e differenze di genere, al cyberbullismo, da affettività e sessualità al team building. Lavorare con i ragazzi mi riempie di energia!
L’adolescenza è un’epoca faticosa e affascinante in cui si sperimenta per la prima volta un grande cambiamento che travolge tutto: corpo, mente, emozioni e relazioni. E di conseguenza anche l’identità e spesso l’autostima.
Ma anche dopo, in età adulta, continuiamo a crescere e cambiare, spesso senza accorgercene, qualche volta in modo eclatante.
Che sia scelto o subito, ogni cambiamento richiede coraggio: perdiamo l’orientamento e gli abituali punti di riferimento e abbiamo spesso la sensazione di muoverci senza direzione, ma sempre controvento.
Non ci riconosciamo più completamente in quello che siamo sempre stati, nella nostra “identità” che credevamo ormai decisa: cambiano i gusti, le prospettive, i bisogni, qualche volta addirittura alcuni dei nostri valori.
E questa fase fa paura. Lo so.
Ma è possibile trasformarla in un’occasione: decidere che non stiamo brancolando nel buio ma affrontando con curiosità un viaggio in solitaria per metterci alla prova e riscoprirci.
Proprio come negli anni caldi dell’adolescenza: ogni cambiamento importante assomiglia a quella prima avventura tormentata, magari con diversa intensità o significato, ma è sempre un viaggio trasformativo, di crescita, di scoperta di nuove parti di noi.
Quindi cosa unisce il mio lavoro a scuola e il mio percorso ComeTuTiVuoi?
Che mi piace accompagnare chi si sente persa/o in seguito ad un cambiamento scelto o subito, a ritrovare dei sentieri percorribili,
una nuova e più ricca identità,
a trasformare la paura in curiosità
e a restare in contatto con la meraviglia e con il proprio desiderio più profondo.
E che credo nelle rinascite. Sempre.