Nel buio di una caverna, dentro una palude fetida presso il fiume Amimone viveva l’Idra, il gigantesco serpente dotato di 9 teste, che se mozzate ricrescevano moltiplicandosi; una di esse era addirittura immortale.

Lo scontro di Ercole con l’Idra fu lungo e durissimo: ogni volta che le staccava una testa, ne ricrescevano due e il mostro invece che indebolirsi sembrava diventare più forte. 

Ercole stremato, capi’ che continuando così non l’avrebbe mai sconfitta, allora si inginocchiò nel fango, afferrò il mostro e lo sollevò in alto, fuori dalla caverna buia, alla luce del sole. 

Il corpo viscido dell’Idra iniziò ad avere spasmi d’agonia e con un ultimo rantolo si accasciò finalmente a terra con tutte le sue 9 teste (anche quella immortale fu eliminata, schiacciata e sepolta sotto una grossa pietra). 

A.: “Io non mostro le mie parti fragili, vulnerabili, ferite a nessuno, ne’ le posso sopportare negli altri, proprio mi repellono”.

“Ti REPELLONO. 

Hai scelto un verbo un po’ forte. 

Ti ricordi che bambina eri?”

A.: “Ero dolce e un po’ introversa ma anche molto creativa”.

“E piangevi spesso o facevi la lagna?”

A.: “Assolutamente no! 

Te l’ho detto, non sopporto quelli che si lamentano sempre, quelli che fanno le vittime.

…poi boh, magari da piccola ci ho anche provato a fare qualche scena, ma ho capito subito che non funzionava, ricordo ancora mia madre che mi diceva con aria sbrigativa: “Oh, che noiosa, quante storie inutili! Su, non fare la lagna, muoviti, reagisci!”.”

“Sembra che da bambina tu non abbia potuto lasciare libere di esprimersi alcune parti di te, le hai messe sotto al tappeto, nell’ombra e lì te le sei dimenticate. 

Ti tornano vagamente in mente quando le vedi riflesse in qualcun altro e, come dici tu, addirittura ti repellono!

Ma credo, A., che siano parti di te che hai bisogno di reintegrare per poterle accogliere negli altri e anche, soprattutto, in te stessa.

Sei una donna forte ma puoi anche essere una donna vulnerabile. 

Se ti concedi di poter essere entrambe le cose diventi più flessibile e quindi, paradossalmente, meno fragile”.

Come Ercole con l’Idra, solo portando alla luce i nostri mostri -le nostre fragilità, le nostre paure, le vergogne, i nostri sensi di colpa- possiamo farli dissolvere e liberarcene una volta per tutte.

Quando scopri le tue vulnerabilità e trovi il coraggio di guardarle e di mostrarle, allora diventi invincibile.

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