Chi mi conosce sa che oltre a lavorare con gli adulti sul cambiamento, lavoro da diversi anni nelle scuole, con bambini e adolescenti, dove faccio attività nelle classi – in collaborazione col CTA-Centro di Terapia dell’Adolescenza di Milano – su diverse tematiche: parità di genere, conflitto e violenza, bullismo e cyberbullismo, conoscenza e gestione delle emozioni e molto altro.
Quest’anno, tra le altre cose, ci stiamo occupando dell’educazione all’affettività e alla sessualità nelle classi quinte della scuola primaria e tra i vari strumenti che utilizziamo, in questa occasione abbiamo pensato di costruire una “scatola segreta” in cui i bambini possano mettere dei foglietti con scritti, in forma anonima, le loro domande e i loro dubbi sulla sessualità e le emozioni ad essa collegate.
Nell’incontro successivo leggiamo le domande e proviamo a rispondere tutti insieme.
Le domande sono sottili, intelligenti, meravigliose e molto spesso cariche di preoccupazione.
Oltre alle normali domande su come e perché crescono i peli, arrivano le mestruazioni, su come il seme del papà arriva dentro la pancia della mamma e se il parto è doloroso, spesso si ripetono domande come queste:
“Per fare figli devo per forza fare sesso?”, “quando due persone hanno un rapporto sessuale si sentono male?”, “perché quando chiedo ai miei genitori come nascono i bambini non mi rispondono o mi dicono che arrivano da soli?”.
Ci sono una preoccupazione e una paura sottintese a tutte queste domande che da una parte dipendono dal fatto che la sessualità sia un mondo completamente nuovo, misterioso e incomprensibile a 10 anni, ma dall’altra vengono enfatizzate dall’incapacità di noi adulti di spiegare la sessualità come qualcosa di normale e naturale se non anche di piacevole, bello e nutriente ai nostri figli.
Mai come ora, con Internet, i nostri figli vengono a contatto precocemente con la sessualità e spesso purtroppo nella sua narrazione più distorta: quella della pornografia.
Hanno idee frammentate e spesso terrorizzanti.
E’ importante riuscire a sostituire quella narrazione con una più naturale e tranquillizzante.
In primis siamo noi adulti e genitori a dover far pace con le nostre emozioni aggrovigliate riguardo la sessualità, a doverla ripulire dalle idee di vergogna, di peccato, di potere, con cui l’abbiamo ricoperta.
A loro istintivamente vengono in mente idee semplici e limpide.
Potete leggerle sulla lavagna.
Aiutiamoli a mantenerle così pulite e chiare!
Ripartiamo da qui e parliamo con loro di rispetto, amore, condivisione, fiducia,comunicazione, carezze, piacere.
Di gioia.
Ne hanno un gran bisogno.
E anche noi. ♥️