T. mi parla della sua paura di non piacere agli altri, di non essere all’altezza e del fatto che spesso il (supposto) giudizio altrui la immobilizzI completamente.
Questa è una paura che mi sento raccontare spesso e che mi fa proprio arrabbiare perché è in grado di soffocare l’espressione di se’ e di conseguenza l’entusiasmo e l’energia vitale.
Dunque cara T. e cara/o te che senti questa paura strisciare in sottofondo quando ti trovi di fronte a delle scelte o in un nuovo (o anche vecchio) ambiente, ricorda che in realtà le persone non sono così interessate a quello che fai tu, magari ne parlano bevendo un caffè ma poi tornano alle loro vite, alle migliaia di informazioni con cui vengono bombardate ogni giorno e non ci pensano più (proprio come fai tu con gli altri).
Però magari tu per il timore di essere giudicata/o hai evitato di esporti, di buttarti, di tentare. E chissà quante occasioni hai perso.
Del resto non puoi piacere a tutti e non puoi andare d’accordo con tutti, un po’ perché ogni testa è un mondo e molto perché alcune persone ti contraddicono o ti criticano per il gusto di farlo o perché cammini come qualcuno che gli ha fatto un torto nell’84.
E avrai notato che il mondo è surriscaldato, e la gente pure, in particolare negli ultimi anni.
Quindi, se vuoi vivere meglio, ricorda che pazienza se non piaci a tutti e pazienza anche se non vai d’accordo con tutti.
Comincia ad accordare tutte le parti di te e a piacerti tu, il resto verrà da sé, le tue persone si avvicineranno e le altre…pazienza.
Perché quando smetti di piacerti e’ davvero difficile che alla lunga tu piaccia a qualcun altro.
Forse lo compiaci per un po’, ma non gli piaci.
Fatica sprecata, energia sprecata, occasioni perse.
Ha senso?