“Sia la fiducia che la paura ti chiedono di credere in qualcosa che non puoi ancora vedere. Sei tu a scegliere.”.

Si concludeva così l’ultimo post, in riferimento al fatto che la mente va dove le dici andare e quando non la indirizzi bene spesso scopri che ha una passione per i brutti film (cioè ricade sempre negli stessi circuiti anche se sono disfunzionali e ti provocano sofferenza).

Se ti chiedessi di contare quante persone coi capelli rossi incontri oggi, metteresti il focus su quello, e non sapresti poi dire quante persone bionde hai incrociato. 

E funziona così per tutto: se ti fai rapire dai pensieri negativi -o dalle domande negative, tipo “perché tutte le sfighe capitano a me?”- troverai le degne risposte e prevedibilmente molte persone o situazioni spiacevoli; avrai il radar acceso per tutte le storture intorno.

Ma puoi allo stesso modo decidere consapevolmente di sintonizzarti sulla bellezza, e noterai automaticamente i gesti gentili, l’eleganza, un sorriso, l’abbondanza che ti circonda in ogni istante.

Anche nelle situazioni obiettivamente meno luminose si nasconde sempre una traccia di bellezza. 

Se non la vedi -come dice un bel poeta contemporaneo- significa che devi guardare meglio. 

Cerca il bello, cerca il buono, ce n’è sempre un pochino anche negli inverni più gelidi, e quando lo trovi curalo, amplificalo, dagli spazio. 

Questo è stringere un legame intelligente con la vita. Ed è sempre una tua scelta.

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