Ieri con M. abbiamo fatto una visualizzazione guidata e l’ho accompagnata ad incontrare il suo Io bambino.
L’incontro con l’Io bambino viene affrontato circa a metà del percorso e lo scopo di farlo tramite una visualizzazione guidata è quello di “sentire”’il tuo bambino interiore, più che ricordarlo o raccontarlo.
Sentire quale fosse la sua “scintilla”, la sua principale energia, che poi è la tua, ma che spesso da adulta/o, dimentichi, o le metti il silenziatore perché non è allineata ai tuoi ruoli da “grande”.
L’energia pura della tua parte bambina, è quella autentica – prima delle convinzioni, delle sovrastrutture, delle paure, dei dover-essere – con cui l’hai ricoperta.
Quando ancora sapevi, senza saperlo, di essere una creatura amabile e di valore solo per il fatto di esistere, prima di convincerti di dover meritare amore e gentilezza.
Come diceva in un bellissimo monologo Lella Costa, sarebbe interessante se i bambini invece di continuare a farsi chiedere cosa vogliono fare da grandi, venissero a chiedere a noi : “Ma tu cos’hai fatto da grande?…che ne hai fatto tu dei tuoi sogni? Ma quelli veri, quelli che contano: gli specchi da attraversare, i mondi alla rovescia, i paesi delle meraviglie, i rifugi segreti, gli amici immaginari, i voli, tutte quelle cose che ti stanno dentro e ti nutrono l’anima, e ti fanno sentire voluto bene da te? Che cosa ne hai fatto tu del tuo tempo?”.
Nel mondo della crescita personale e del coaching si dice che ci sono solo due persone che devi rendere orgogliose di te, e no, non sono i tuoi genitori.
Sono il tuo Io di 8 anni e il tuo Io di 80 anni.
Cosa ne pensano loro di te?