N. è un professionista 50enne che da qualche anno, in un crescendo costante, lamenta di sentirsi spesso in tensione, in “ansia” per qualunque cosa. 

Nel corso della chiamata conoscitiva ha descritto così la sua situazione:

“La mia testa è spesso affollata di pensieri ossessivi: mi entra un nuovo incarico, invece di gioirne perdo il sonno e penso a quanto lavoro, a tutti gli errori che potrei commettere. 

Mia figlia ha preso la patente? Invece di essere contento per la sua nuova autonomia sono costantemente preoccupato e ho un altro buon motivo per non dormire. 

Provo emozioni dense e negative, mi sento chiuso in una gabbia di responsabilità che mi tolgono il respiro e spesso somatizzo queste emozioni nel corpo. 

Non so come uscirne. Non credo di poter cambiare a 50 anni”. 

La tensione, l’insonnia, lo stato di agitazione, i pensieri ossessivi, i sintomi nel corpo, fanno sempre pensare ad energia compressa, energia vitale che spinge ma viene tenuta a bada perché “non si può” (dice la ragione, dice il nostro giudice interno, dicono gli occhi degli altri).

Ho fatto un paio di domande a N.:

  • Tu che persona vuoi essere, come ti vuoi sentire? 
  • Come vuoi vivere la seconda metà della tua vita?

La risposta a queste domande è un passo fondamentale perché “la/il te che vorresti” sarà la tua stella polare, in grado di guidarti anche nei momenti di burrasca e una volta che l’avrai guardata bene, quella versione migliore e aggiornata di te, non potrai dimenticarla, sarà il tuo movente che ti aiuterà a sopportare la fatica di cambiare abitudini e pensieri.

Non puoi mettere a tacere la tua energia vitale perché troverà modi sempre nuovi per scoppiare fuori con sintomi, stati d’animo e reazioni quasi sempre spiacevoli.

È necessario imparare ad ascoltarla e trovare la via giusta per sprigionarla in un modo accettabile, lasciarla fluire libera.

Un primo esercizio di sblocco potrebbe essere questo: 

Prendi un foglio, una penna e un po’ di tempo per te. 

Scrivi cosa faresti se fossi capace di silenziare il giudizio degli altri e anche la vocina sempre all’erta del tuo critico interiore. 

Scrivi bene, tutto dettagliatamente. Lasciati sorridere. 

Domani rileggi. 

Un pensiero alla volta, un’azione dopo l’altra, trova il coraggio di smettere di fingere di essere chi non sei.

Tra qualche giorno io e N. iniziamo il percorso, sarà un viaggio avventuroso e bellissimo 💪🏻♥️

“Partire è vincere una lite contro l’abitudine”. -Paul Morand-
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