Ripartiamo da qui: dall’imparare a lasciar andare ed ad accettare.
È un tema che mi ha toccato molto da vicino quest’estate; ancora oggi mi ronzano in testa molti pensieri e come sempre il miglior modo che conosco per metterli in ordine è scriverli.
Qui mi riferisco nello specifico al lasciare andare una casa -che poi è molto di più di una semplice casa, è un lungo capitolo di vita, un magazzino di ricordi stipati, un pezzo di identità.
Ma può trattarsi di una casa come di una relazione, un lavoro, un’amicizia: in ognuna di queste cose noi umani tendiamo a riconoscerci e a identificarci , su queste cose fondiamo l’idea di chi siamo, prendiamo decisioni, leggiamo il mondo.
E quando scorrono via cose così grandi, spesso accade che nel gorgo le seguano persone, situazioni, parti di te ormai obsolete.
Sapevi da tempo che c’erano delle ombre, ma quando si chiude un capitolo tutto ciò che traballava cade.
Quando perdi qualcuno o qualcosa che è stato molto importante per te, ti senti disorientato, stupito, disarmato, vuoto, ma ti accorgi anche che TU ci sei ancora.
Con la tua rabbia e la tua delusione, ma anche con la tua capacità di prenderti cura di te e degli altri , con il tuo amore per la bellezza e la tua curiosità insaziabile, con la tua determinazione, con la tua risata che esplode comunque , con le persone che ci sono e che ancora e sempre hanno voglia di tirarti fuori quella risata e sorridere alla vita con te.
E quello che conta in fondo è tutto qui.
Allora forza: inspira profondamente e con gratitudine la brezza pulita del mare o l’aria fresca e nuova del mattino, lascia che ti purifichi e poi espira tutte le parole, i progetti e l’amore che non saranno e che hai trattenuto magari per molto tempo, e lasciali andare liberi: rimettili in circolo nel mondo.
Si parte per un nuovo giro.
Io sono pronta e tu? ♥️